FIRENZE – Si consolida la partnership tra Regione Toscana, associazioni di volontariato e Croce Rossa Italiana in tema di trasporto sanitario. Implementazione della defibrillazione precoce per quanto riguarda l’emergenza urgenza, accompagnamento dei pazienti ai servizi oncologici per quanto riguarda il trasporto ordinario: sono solo alcuni dei punti su cui si sta sviluppando questa collaborazione sempre più stretta. Li ha illustrati stamani, nel corso di una conferenza stampa, l’assessore al diritto alla salute e al welfare Stefania Saccardi, assieme ad Alberto Corsinovi, presidente della Federazione regionale delle Misericordie della Toscana, Attilio Farnesi, presidente dell’Associazione nazionale Pubbliche Assistenze – Comitato regionale toscano, Pasquale Morano, direttore del Comitato regionale della Croce Rossa Italiana.
“Nei mesi passati – dice Stefania Saccardi – si è lavorato con continuità e spirito di collaborazione, nell’ambito della conferenza regionale permanente, all’identificazione delle priorità in tema di sistema dei trasporti sanitari di emergenza urgenza. Ma stiamo lavorando anche a forme di collaborazione che offrano ai cittadini toscani la possibilità di accedere a tipologie di trasporti non garantibili dal SSN. Per consolidare e sostenere tutte queste azioni, che hanno già prodotto importanti risultati, il mio assessorato ha deciso di incrementare il budget annuale, passando dagli 89 milioni del 2015 ad una previsione di budget annuale, per il biennio 2016-2017, di 93 milioni, convinti come siamo che questo rappresenti un presidio necessario in un settore chiave per la qualità del nostro sistema dei servizi”.
“Questo accordo non era scontato – osserva Attilio Farnesi – Stiamo vivendo un periodo di tagli, ma l’assessore ha voluto dare un segnale forte. Pubbliche Assistenze, Misericordie e Croce Rossa garantiscono 500 sedi operative sul territorio toscano in maniera capillare, anche in zone dove il soccorso potrebbe diventare difficile. Questo accordo è davvero importante, un passaggio fondamentale”.
“Un accordo che ha un valore strategico – sottolinea Alberto Corsinovi, esprimendo la sua soddisfazione – Partendo dalla legge regionale, si è fatta chiarezza sul ruolo del volontariato in questo settore fondamentale. Avere criteri formativi omogenei e attrezzature omogenee semplifica e facilita il nostro intervento. Ed è importante anche l’appropriatezza: dare la migliore assistenza a chi nek ha bisogno, come i malati oncologici e chi è affetto da patologie invalidanti. E’ un valore aggiunto che non si trova nelle altre regioni”, ha detto ancora Corsinovi, ricordando che nei soccorsi per l’incidente ferroviario di Andria, in Puglia, è stato applicato il modello toscano: 2 ambulanze dopo cinque minuti, 5 ambulanze dopo 12 minuti, il PMA (posto medico avanzato) per il triage dopo 20 minuti.
Il trasporto di emergenza
La Regione Toscana dispone di una rete di emergenza urgenza tra le migliori in Italia, grazie al fatto che le associazioni di volontariato sono parte integrante del Servizio Sanitario Regionale. La presenza capillare delle sedi delle associazioni rende possibile assicurare ai cittadini toscani una tempestività dei soccorsi in ogni luogo del territorio regionale, anche in quelli più distanti dai presidi ospedalieri. Ad esempio, in Toscana il tempo che intercorre tra la chiamata alla centrale operativa e il primo mezzo sul luogo dell’evento colloca la Toscana tra i primi posti, con un tempo medio pari a 15 minuti rispetto a una media italiana di 17.
Verso un’efficacia sempre più puntuale volta alla salvaguardia della catena della sopravvivenza, la Toscana si è inoltre indirizzata verso l’implementazione della defibrillazione precoce, attivando percorsi formativi specifici nell’ambito delle associazioni di volontariato, che sono parti integranti del Servizio sanitario regionale. Percorsi che hanno portato all’incremento della rete delle ambulanze di primo soccorso con personale esclusivamente volontario in grado di mettere in atto, in attesa di una rapida medicalizzazione, manovre di RCP (rianimazione cardiopolmonare) e di defibrillazione precoce.
Inoltre, nel frattempo, al fine di rivedere i requisiti organizzativi e di funzionamento dell’intero sistema dei trasporti in emergenza urgenza, sono stati avviati, congiuntamente alle associazioni di volontariato e CRI, gruppi di lavoro che porteranno ad un aggiornamento dei percorsi formativi dei soccorritori volontari, ad una definizione univoca e omogenea su tutto il territorio regionale delle attrezzature tecniche e del materiale sanitario da prevedere a bordo delle autoambulanze. L’assessorato si è inoltre adoperato affinché dal prossimo primo gennaio la fornitura dell’ossigeno per tutte le autoambulanze del sistema di emergenza e urgenza sia assicurata dalle aziende sanitarie anziché demandata alle singole associazioni di volontariato.
Il trasporto sanitario non di emergenza
La collaborazione con le associazioni di volontariato e la CRI ha inoltre consentito di mantenere un livello dei trasporti sanitari a carico del SSR, oltre a quelli dell’emergenza urgenza, tra i più elevatati come accessibilità rispetto alle altre regioni. Ad esempio, i trasporti per ricoveri, dimissioni, cicli di trattamenti riabilitativi, trattamenti radioterapici e chemioterapici e trattamenti dialisi.
A questo fine Regione Toscana e associazioni di volontariato stanno lavorando per un accordo di collaborazione perché ai cittadini toscani in cura presso i servizi oncologici che si vogliano avvalere di un trasporto che non rientra tra le tipologie di trasporto a carico del SSR in quanto effettuato con mezzo non sanitario, venga comunque assicurata dalle associazioni e dalla CRI una possibilità di trasporto a costi contenuti e concordati.
Sarà cura della Regione Toscana verificare puntualmente che gli impegni reciproci assunti dal SSR e dalle associazioni di volontariato e dalla CRI siano effettivamente mantenuti, a garanzia di un livello di assistenza omogeneo per accessibilità e tipologia di servizio in ogni punto del territorio toscano.
Dati sul trasporto di emergenza in Toscana
Attività Centrali operative 118 nel 2015:
Chiamate telefoniche ricevute: più di 800.000
Interventi con mezzi di soccorso: 450.000
Alla data del 31 dicembre 2015, il sistema regionale 118 risultava inoltre articolato nelle seguenti postazioni presidiate da personale sanitario:
Automedica con medico + infermiere: 38
Ambulanze medicalizzate (solo medico a bordo): 56
Ambulanze infermieristiche (solo infermiere a bordo): 20
Totale: 114
Le ambulanze di primo soccorso con solo personale volontario sono 270 equivalenti a 118 sedi operative h24.
fonte: www.toscana-notizie.it
11 agosto 2016 | 13:18
Scritto da Lucia Zambelli