Nella giornata mondiale del Volontariato, il presidente di Anpas Toscana, Attilio Farnesi, ha firmato un intervento sulle pagine regionali de La Nazione, per sottolineare l’impegno quotidiano dei nostri volontari e i valori del nostro movimento.
Firenze, 5 dicembre 2016 – Ogni anno il 5 dicembre si celebra la giornata mondiale del volontariato. Nel 2016 questa ricorrenza arriva in un momento difficile per tanti che hanno perso familiari e quanto raccolto in una vita nel sisma che ha sconvolto il centro Italia. Persone che all’improvviso si sono ritrovati a vivere in una tenda, a mangiare o andare in bagno in spazi comuni, a cercare le proprie cose tra le macerie di Amatrice, Norcia, e in tutti gli altri paesi colpiti dal terremoto. La Toscana ha reagito con generosità fin dai primi giorni dell’emergenza. E il primo più grande ringraziamento in questa giornata mondiale del volontariato è per tutti coloro che sono al lavoro nei campi del centro Italia, e vi resteranno anche per Natale e fino a quando servirà.
Anche i volontari delle nostre Pubbliche assistenze, hanno donato e donano il loro tempo per questa gente in difficoltà. Ma c’è un secondo grande ringraziamento da fare. Perché c’è una solidarietà che è tanto più forte nei luoghi dove è più invisibile. E’ facile immaginare una mobilitazione nel caso in cui ci sia una calamità naturale così tremenda come il terremoto; ma nel silenzio della quotidianità, in mezzo alle nostre case qui in Toscana, c’è sempre una mano tesa per chi ha bisogno. I volontari della nostra regione, quale che sia il colore della loro divisa, la loro opinione politica o il loro credo religioso, ci sono. La società muta rapidamente, e con essa cambiano le sue esigenze.
Le nostre associazioni tutti i giorni sono impegnate in questo contesto. Una sussidiarietà che sostiene le istituzioni, le affianca nella programmazione sociale. Istituzioni che nel fare le leggi o nel riformare il terzo settore, dovrebbero forse pensare più al ruolo e ai valori del volontariato; coinvolgerlo nei processi decisionali come un interlocutore, capace di leggere le esigenze del welfare con una umanità unica.
fonte: www.lanazione.it